lunedì 18 novembre 2013

NUOVO SOLSTIZIO


Vedo nuvole in viaggio
che hanno la forma delle cose che cambiano
mi viene un po’ di coraggio
se penso che le cose poi non rimangono mai
come sono all’inizio
2013, un nuovo solstizio
se non avessi voluto cambiare
oggi sarei allo stato minerale
(Estate, Jovanotti)

Un po' inflazionato come testo e forse anche come autore…però arriva e colpisce, nel segno! 
Nuovo solstizio, proprio così! Quanti ne abbiamo passati nella nostra vita, be' è ovvio che dipende dagli anni che si hanno, per quanto mi riguarda sono quasi 50 (aiuto, che impressione!!). Ma non voglio ragionare in termini astronomici, piuttosto metaforici. 
Il solstizio segna un cambiamento di tempo, segna l'inizio di una nuova stagione. Ecco, è così che mi sento all'inizio di una nuova stagione; alla vigilia di un cambiamento. 
I nostri tempi sono segnati dalle tappe significative della nostra vita: il giorno della nascita, il primo giorno di scuola elementare, e poi media e poi superiore, i diplomi, gli esami, la o le lauree, i matrimoni, proprio e quello degli altri, un incontro, la nascita dei figli, un nuovo lavoro, il primo lavoro, una malattia, l'esperienza della morte altrui, un successo a livello lavorativo e non…Sono tanti gli attimi, gli eventi che nella vita di ciascuno hanno segnato un nuovo solstizio, un cambiamento di ritmo, un tempo fondamentale da annotare sull'agenda o che comunque rimane impresso nei ricordi. 
La memoria, l'attenzione, l'attesa sono questi gli atteggiamenti fondamentali che Agostino riconosce propri dell'uomo e della sua esperienza del tempo. Agostino, il grande filosofo, che dice: "Che cos’è dunque il tempo? Quando nessuno me lo chiede, lo so; ma se qualcuno me lo chiede e voglio spiegarglielo, non lo so". 
Perché il tempo fugge, sfugge, difficilmente lo si può definire. Noi il tempo lo scandiamo attraverso  gli anni, i mesi, i giorni, le ore, i secoli e così via, eppure questo nostro tentativo di regolare il tempo, dandogli una forma, attribuendogli uno schema in cui inserirlo, non basta per capire e svelarne il contenuto, l'essenza.
E allora Agostino riporta il tempo alla dimensione dell'animo. È lì che noi viviamo il tempo, lo percepiamo. È per questo che difficilmente un'ora è uguale a tutte le altre ore, che a volte sembra che il tempo sfugga e altre che non passi mai; che il mio tempo non è uguale al tuo tempo, che ciò che è perso per te è stato guadagnato per me; che ciò che io attendo trepidante per te è già passato, che ciò che io ho già vissuto e serbo nella memoria per te è non è ancora. 
E viviamo incessantemente divisi tra ciò che è stato e ciò che sarà. Tra il nostro passato e il futuro che ci attende e a cui corriamo incontro sperando ma anche un po’ tremando. Sicuri di ciò che è stato, ma completamente all’oscuro di ciò che ci attende.
Il tempo si connota dunque anche attraverso sentimenti e stati d’animo. Per questo è così difficile parlarne, perchè dentro il tempo che viviamo, dentro il tempo che scorre ci siamo noi, tutti interi, con tutti i nostri problemi, ansie, gioie, con tutto il nostro essere. E il tempo che è stato in cui noi non eravamo e il tempo che sarà in cui noi non saremo più, avrà in sé tante altre storie, tanto altro essere.
Non c’è Storia senza storie, non c’è tempo senza essere (oh Heidegger!).
Ciascuno di noi scrive la propria storia, afferma il proprio essere nel tempo, che diventa inevitabilmente il suo tempo.

Quale sarà la prossima tappa? Come continuerà la nostra storia? Siamo autori e protagonisti insieme. Siamo essere nel tempo. 

Nessun commento:

Posta un commento