Vedo nuvole in viaggio
che hanno la forma delle cose che cambiano
mi viene un po’ di coraggio
se penso che le cose poi non rimangono mai
come sono all’inizio
2013, un nuovo solstizio
se non avessi voluto cambiare
oggi sarei allo stato minerale
(Estate, Jovanotti)
Un po' inflazionato come testo e forse anche come
autore…però arriva e colpisce, nel segno!
Nuovo solstizio, proprio così! Quanti ne abbiamo
passati nella nostra vita, be' è ovvio che dipende dagli anni che si hanno, per
quanto mi riguarda sono quasi 50 (aiuto, che impressione!!). Ma non voglio
ragionare in termini astronomici, piuttosto metaforici.
Il solstizio segna un cambiamento di tempo, segna l'inizio
di una nuova stagione. Ecco, è così che mi sento all'inizio di una nuova
stagione; alla vigilia di un cambiamento.
I nostri tempi sono segnati dalle tappe significative
della nostra vita: il giorno della nascita, il primo giorno di scuola
elementare, e poi media e poi superiore, i diplomi, gli esami, la o le lauree,
i matrimoni, proprio e quello degli altri, un incontro, la nascita dei figli,
un nuovo lavoro, il primo lavoro, una malattia, l'esperienza della morte
altrui, un successo a livello lavorativo e non…Sono tanti gli attimi, gli
eventi che nella vita di ciascuno hanno segnato un nuovo solstizio, un
cambiamento di ritmo, un tempo fondamentale da annotare sull'agenda o che
comunque rimane impresso nei ricordi.
La memoria,
l'attenzione, l'attesa sono questi gli atteggiamenti fondamentali che Agostino
riconosce propri dell'uomo e della sua esperienza del tempo. Agostino, il
grande filosofo, che dice: "Che cos’è dunque il tempo? Quando nessuno me
lo chiede, lo so; ma se qualcuno me lo chiede e voglio spiegarglielo, non lo
so".
Perché il tempo fugge, sfugge, difficilmente lo
si può definire. Noi il tempo lo scandiamo attraverso gli anni, i mesi, i
giorni, le ore, i secoli e così via, eppure questo nostro tentativo di regolare
il tempo, dandogli una forma, attribuendogli uno schema in cui inserirlo, non basta per capire e svelarne il contenuto, l'essenza.
E allora Agostino riporta il tempo alla dimensione
dell'animo. È lì che noi viviamo il tempo, lo percepiamo. È per questo che
difficilmente un'ora è uguale a tutte le altre ore, che a volte sembra che il
tempo sfugga e altre che non passi mai; che il mio tempo non è uguale al tuo
tempo, che ciò che è perso per te è stato guadagnato per me; che ciò che io
attendo trepidante per te è già passato, che ciò che io ho già
vissuto e serbo nella memoria per te è non è ancora.
E viviamo incessantemente divisi tra ciò che
è stato e ciò che sarà. Tra il nostro passato
e il futuro che ci attende e a cui
corriamo incontro sperando ma anche un po’ tremando. Sicuri di ciò che è stato,
ma completamente all’oscuro di ciò che ci attende.
Il tempo si connota dunque anche attraverso
sentimenti e stati d’animo. Per questo è così difficile parlarne, perchè dentro
il tempo che viviamo, dentro il tempo che scorre ci siamo noi, tutti interi,
con tutti i nostri problemi, ansie, gioie, con tutto il nostro essere. E il
tempo che è stato in cui noi non eravamo e il tempo che sarà in cui noi non
saremo più, avrà in sé tante altre storie, tanto altro essere.
Non c’è Storia senza storie, non c’è tempo
senza essere (oh Heidegger!).
Ciascuno di noi scrive la propria storia,
afferma il proprio essere nel tempo, che diventa inevitabilmente il suo tempo.
Quale sarà la prossima tappa? Come continuerà
la nostra storia? Siamo autori e protagonisti insieme. Siamo essere
nel tempo.
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